giovedì 16 maggio 2013

Incompiuta

- Lenta o rapida?
-...?
-Quando deve partire?
-Adesso, tra cinque minuti.
-Ok. Allora la lenta.
-Meglio, grazie.

Visto che parliamo di distanze, Urbino e Pesaro distano 37 km. La Lenta li percorre in 75 minuti. 29,6 km/h. Cinque o sei volte la mia velocità degli ultimi 14 giorni. Uno shuttle.

Ebbene sì, a Osimo ci sono arrivato ieri sera, prendendo due autobus, un treno e uno scooter.
Difficile dire il perché di quest'accelerazione e di questa rinuncia. Ufficialmente - leggi: spiegazione comoda che non richiede approfondimenti - veniva il brutto tempo ed era previsto per l'intero weekend.
Non ero attrezzato. Punto.

Ufficiosamente - leggi: spiegazioni complesse che richiedono approfondita autoanalisi - ero stanco. Anche fisicamente, ma non al punto da lasciare a pochi giorni dalla meta. Ero stanco di camminare da solo, stanco di non poter condividere le cose, se non nell'angusto spazio delle parole - ridotte per di più a 140 caratteri.

Per questo ieri, giunto nella ridente Mercatello sul Metauro:

FPS* - Dai, facciamo così: tu ti avvicini quanto puoi e poi, finito il lavoro, ti passo a prendere in macchina.
io - Mmmh... mi sta sulle palle finirla così...
FPS - Il meteo dice piogge da moderate ad abbondanti fino a domenica, e mica solo il meteo.it, ma anche il sito del meteo delle Marche.
io - Ah...
FPS - Io alle 6 finisco, passo a casa prendo la macchina e per le 7.30 riesco a raccattarti. Però dobbiamo accordarci adesso che poi al lavoro devo spegnere il telefono.
io - Mmmh... va bene...

"Va bene". Non: "col cazzo, ho camminato 14 giorni, facendo migliaia di metri di dislivello in salita e in discesa, prendendo un sacco di zecche, dormendo in terra, mangiando quasi solo panini, in condizioni igieniche che neanche nelle trincee della Grande Guerra: non mi fermeranno certo due gocce d'acqua!".
Non è stata una decisione lunga e sofferta; sono stato convinto in trenta secondi. Poi, ci ho pensato su nelle successive 4 ore e un quarto di viaggio.
Un'incompiuta a 4-5 giorni dalla meta. Un fallimento, o no?

Forse, ma mi sono reso conto che mi stavo facendo prendere dalla fretta, non me la godevo più e riducevo la distanza ai chilometri. Ovvero stavo venendo meno all'unico vero requisito di questo viaggio-esperimento. Vivere sempre dentro la distanza, sbattendomene dei punti estremi, partenza e arrivo.

Me ne sono reso conto proprio a Mercatello.


Nelle scorse due settimane, in qualunque situazione analoga, ho sempre scelto di passare da A a B (qui: Borgo Pace e Mercatello), prendendo il sentiero in salita (qui: sentiero 83), raggiungendo la cimetta e scendendo dall'altra parte (qui: M.Gaggino e sentiero 80).
Salita: 300 m; discesa: 300 m.
Tempo stimato: almeno un'oretta e mezza (vs 30 minuti di strada asfaltata).

Ieri ho scelto la Provinciale**.
Perché avevo fretta di arrivare in fondo e tentare di proseguire avvantaggiandomi il più possibile sulla via di Piobbico, così da tagliare un giorno.
Sembrerà una cosa stupida, ma questo ha segnato la vera morte dell'esperimento di Attraversamento #1.

Ieri sono uscito da una lunga doccia, ho dato fuoco all'undicesima zecca e mi sono asciugato. Nel passarmi il telo da viaggio sul viso, ho sentito l'odore della legna bruciata nei bivacchi. Leggera malinconia. Ma è durata poco, perché sono soprattutto le incompiute che vanno fatte col sorriso.
Non conta solo la meta, conta come provi a raggiungerla.



*FPS ovvero "Futuro Padre di Sputnik". Sputnik è il nome in codice del nascituro cui idealmente era dedicato l'Attraversamento #1.
** In realtà ho fatto un pezzo di SP73, poi ho attraversato il fiume e fatto parte della strada sterrata per reimmettermi sulla provinciale solo all'ingresso di Mercatello. Il principio non cambia.

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